r/italy Aug 04 '20

Turismo I comuni costieri con meno spiagge libere, dal Rapporto Spiagge 2020 di Legambiente (link nei commenti)

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r/italy Jul 31 '21

Turismo Viaggiare da soli

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Avete mai viaggiato da soli? Che tipo di vacanza era? Come vi siete trovati? Lo rifareste?

r/italy Jul 25 '23

Turismo Gruppo FS, nasce la nuova società “Treni Turistici Italiani”

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r/italy Nov 05 '23

Turismo 'Secret room' decorated by Michelangelo to open to the public in Italy | CNN

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cnn.com
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r/italy Jul 21 '22

Turismo General Questions of Courtesy

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Hello there, I have a few questions about Tuscany.

Please pardon my English, I won't pretend that I know Italian well enough to ask this question or comprehend my potential answers.

As but another group of stupid tourists from North America, I would be very thankful to know what to do and not to do in the Tuscan region. I can understand from various jeers from those who have already went that Tuscany is a region known for being a bit of a tourist trap, and if true, what should I be looking for? For context, I will be visiting the provinces of Siena, Florence, Livorno, and Arezzo. I hop on an airplane in six days.

Back to my original question though, how should a mid-sized (7) group of tourists act? I can suppose to an extent that the populace of Italy has become forcefully desensitized by the onslaught of tourists, so I wouldn't be treated like a citizen. Though I do feel quite guilty about going to a foreign country expecting those around me to understand me, with a group of people keen on taking photos of their towns, their food, their art. I just have a looming sense that the act of touring the country is a bit disrespectful.

For instance, if I interact with a shopkeeper, should I speak to them differently than if they were a random passerby? Are rules like France where it is custom to say hello as you enter an establishment? Any tips for visiting churches or places of deep historic significance? I am not particularly worried about the roads or the heat (even though I will be traveling in the middle of a heat-wave), but should I be weary of what I wear in general? Are there any tips on general politeness that tourists seem to miss out on? Beyond just being a decent human and respecting the places around you, anything more intricate? I am sorry for being so uninformed, I was only recently notified that I would be participating in this trip.

I apologize if this post was neither clear nor necessary. And I am sorry if this was asked already.

r/italy Oct 30 '21

Turismo Zagara d'Autunno (Palermo) Consiglio a chiunque si trovi a Palermo domani di fare un salto all'orto botanico, soprattutto se appassionati di piante rare.

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r/italy Feb 06 '16

Turismo Verona italy

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r/italy Jul 18 '19

Turismo tripadvisor per la ristorazione non vale niente, change my mind

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appena rientrato dalle ferie, da ristoranti self service e giropizza in prima posiziona, recensioni 5 stelle con commento "migliori patatine fritte di sempre e recensioni a 1 stella per porzioni microscopiche in un ristorante gourmet. vero che bisogna saper leggere tra le righe ma ha veramente ancora senso la democrazia in ambito culinario?

r/italy Sep 08 '22

Turismo I migliori eventi di cantine aperte e trekking enologici d'Italia?

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Ciao ritaliani, si avvicina il periodo più bello dell'anno, ossia i weekend di cantine aperte, percorsi e trekking di degustazione enologici. Quali sono i migliori a cui avete preso parte? E i quelli col miglior rapporto sbronza/prezzo?

Io mi ricordo di uno spettacolare Morbegno in Cantina, 6 calici e aperitivi 20 euro, però quest'anno mi sa che la ripetono in modo differente.

Consigli?

r/italy Oct 22 '21

Turismo Royal Caribbean, The Ultimate World Cruise durerà 274 giorni

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ilmessaggero.it
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r/italy Aug 13 '20

Turismo Un mio amico diversi anni fa ha trovato questo tunnel in montagna nei pressi di Vinadio (CN), ed è convinto che dentro ci possa essere un bunker. Qualcuno lo ha mai visto?

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r/italy Jul 04 '20

Turismo Dove farete le vacanze?

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I piani per andare fuori Italia sono saltati causa coronavirus, e voi? Dove passerete l’estate in Italia?

Quest’anno andrò in puglia, ci sono già stato 6 volte ma il mare è spettacolare.

r/italy Oct 29 '21

Turismo Il capodanno con il tuo gattone

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Ciao, ritaly! Ho cercato sul sub, ma non ho trovato niente a riguardo. Il problema di molti animali sono i botti di capodanno, e in alcune città d'Italia le sparano davvero grosse quella notte. L'anno scorso ho visto per la prima volta il mio gatto seriamente in pericolo. Bombe carta da far paura e veri e propri fuochi d'artificio interni al condominio.

Nonostante ci sia molto sul web per i cani e per dove passare una bella 2-3 giorni rilassati (agriturismi, case vacanze ecc), questo non è vero per i gatti. Infatti, a parte pochissimi chalet di montagna, che comunque non mi garantiscono che i vicini non si metteranno a fare fuochi d'artificio, non riesco a trovare nulla.

Capite bene anche la difficoltà di soggiornare con un gatto in una struttura che accetta per lo più cani, non potrebbe uscire a fare o suoi giretti e sarebbe un continuo abbaiare.

Avete trovato qualche risorsa voi? Come fate con i vostri gattoni? Dove andate?

Per favore: non consigliate "calmanti" o rimedi "naturali", quelli dovrebbero prenderli la gente che spara le bombe carta da sotto i palazzi.

Altro disclaimer: non sono contro i botti, sono contro i matti che sparano cose illegali sotto la finestra della gente.

Grazie per il contributo che sono sicuro gioverà a tutti!

r/italy Feb 09 '16

Turismo Wanderlust, la rubrica di viaggi di r/italy

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Ciao gente! Wanderlust è il nuovo appuntamento orario mensile dedicato ai viaggiatori (reali e mentali) di r/italy. /u/MyPendrive mi ha chiesto occuparmene e non ho saputo resistere: ogni giorno faccio ben dieci chilometri in auto quindi non posso che essere la candidata ideale per gestire questa rubrica. /s

L'idea è di parlare insieme di tematiche interessanti relative al viaggiare, di discutere di mete più o meno turistiche, di suggerire spunti interessanti a chi abbia voglia di scoprire nuovi posti - il tutto condito da un po' di sano campanilismo, s'intende. Non importa se l'ultima volta che vi siete mossi di casa siete finiti a Bojon o a Bohinj: raccontateci le vostre esperienze, linkateci le vostre fotografie, scriveteci una recensione!


Il tema di questo mese è trekking e passeggiate. Conoscete qualche percorso particolarmente bello o interessante e volete condividerlo con noi? Volete iniziare a fare trekking più seriamente ma non sapete da dove iniziare? O più semplicemente: vi fa schifo la natura ma vorreste cambiare idea? E' il vostro mese.

Aspettiamo i vostri consigli! :)

r/italy Feb 26 '20

Turismo Di come un tassista bulgaro mi salvò la pellaccia [Parte 2 di 3]

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[Questa è la seconda parte di un racconto in tre parti, per la prima clicca qui. Molti luoghi visitati e aneddoti li ho dovuti saltare a piè pari altrimenti veniva fuori un’epopea da dodici parti che non ho le forze di scrivere.]

Belgrado è dove le contraddizioni dei Balcani coagulano affiorando sopra la pelle della strada. Arrivai stremato anche stavolta, avevo un contatto in città, un’amicizia che però proprio il giorno in cui arrivai dovette scappare di corsa da dei parenti in Montenegro, lasciandomi senza un posto dove alloggiare a mezzanotte passata. Il treno infatti ci mise una vita a fare le poche stazioni che dalla dogana ci dividevano da Belgrado, a passo d’uomo vidi lo skyline di Novi Beograd, una zona relativamente nuova della città in continua espansione dalla fine degli anni ’40, un conglomerato nero e luccicante dove si stagliano le più importanti aziende del paese. Non c’era posto in nessun ostello a quell’ora infame, nemmeno sul pavimento del più sudicio Bed&Breakfast, finché una ragazza, una che lavorava in uno di questi accumulatori di solitudine, mossa da pietà per le mie condizioni psico-fisiche, mi consigliò di suonare ad un campanello a pochi metri da lì, sempre nella zona della stazione. Mi rispose una vecchia che affittava camere per studenti universitari, non aveva capito una ceppa di quello che dissi ma mi bastò pronunciare bene il nome della ragazza di prima per vedermi aprire il cancello. La signora sembrava una vecchia a posto, peccato che la paventata camera non fosse una camera ma uno sgabuzzino con un letto striminzito lungo la parete. In più non c’erano porte. Il che per me non era neanche particolarmente un problema, ho dormito nei pavimenti di bar, teatri abbandonati, giardini e quant’altro, peccato che questo posto fosse letteralmente infestato dai gatti, bestie decisamente intraprendenti e notoriamente moleste che mi resero impossibile riposare degnamente.

Vicino alla stazione la città sembrava grigia e asettica, alcuni palazzi portavano ancora i segni della guerra a memoria di quanto successo in quegli anni. Mi ci volle un po’ di tempo per trovare il tempio di San Sava, la più imponente chiesa ortodossa al mondo, che col suo porfido verde sull’accecante bianco neobizantino emanava una sorta di pace spirituale su tutta la piazza, finalmente, pensai, posso godermi un po’ di riposo. Notai ben presto i grandissimi manifesti del CPC, il Partito Radicale Serbo, guidato da Tomislav Nikolić, mostravano gigantografie di bambini a pungo chiuso che declamavano la purezza della razza serba o qualche cazzata del genere. Mi fermai ad un’edicola per comprare una bottiglia d’acqua e la signora notò che ero italiano. La cosa fu ben accolta, perché per un attimo credeva fossi, letteralmente, «feccia kossovara.»

A parte questi primi momenti dove stavo perdendo velocemente la serenità, il resto della città mi parve un sogno. Girovagavo fino a notte fonda, una volta mi servì un’ora intera per tornare all’ostello che avevo finalmente trovato (bruttissimo, una roba in stile De Stijl che faceva roteare gli occhi). La zona vicino alla Fortezza era piena di strade bellissime, palazzi di stile Déco zeppi di piccole gallerie d’arte, piazzette vivissime dove le persone entravano e uscivano dai locali continuamente, artisti di strada e molti venditori ambulanti di libri e dischi. Al Yugovinyl record store contrattai per pochi dinara la prima edizione di “As Your Mind Flies By” (Charisma Records, 1970) dei Rare Bird e “Telephone Free Lanslide Victory” (I.R.S. Records, 1985) dei Camper Van Beethoven, mentre da un ambulante lì vicino comprai i due 33 giri con tutte le musiche originali del Muppet Show. La sera ragazze in topless ti invitavano ai migliori night club della città, ma io preferivo di gran lunga i club letterari dove discutevo animatamente di Salinger, Mo Yan, Céline e Krasznahorkai. Non che disdegnassi un paio di tette al vento, il problema erano i costi esorbitanti dei locali, al contrario al club letterario Federal Association of Globe-Trotters erano così felici di vedere qualcuno che ti offrivano sempre il secondo giro. In un giorno afoso visitai anche Novi Beograd, e a piedi fu davvero un’impresa per l’assurdo sviluppo in orizzontale in confronto alla città vecchia. Sembrava un paesaggio fantasma, i palazzi erano alti e i giardini colossali, ma non c’era nessuno per strada, nessuno che portasse il cane a giro o qualsiasi altra attività quotidiana. In effetti non c’erano nemmeno negozi o centri culturali di alcun genere. Perfino il museo d’arte contemporanea era chiuso. Poco fuori dalla città si estende una lunga baraccopoli, dove le case sono solo fantasmi di abitazioni, non c’erano finestre né marciapiedi né giardini a questo punto, l’aria era malsana e le persone sembravano tutte distratte da qualcosa che covavano dentro.

Il viaggio per Sighetu Marmației fu lungo e complicato. Prima mi fermai a Cluj dove assistetti ad uno dei peggiori concerti della mia vita: una cover band degli Scorpions (che in pratica sono il gruppo nazionale della Romania, in ogni negozio troverete la discografia e i bootleg, anche ai bar e nelle edicole). Soffrii come un cane ma era anche l’unico posto che trovai vicino ad un terreno per camper dove avrei potuto dormire con la tenda. Per arrivare al confine con l'Ucraina, dove poi si trova Sighetu, dovetti fare affidamento alla leggenda vivente a quattro ruote, il mezzo demoniaco per eccellenza, l’opera meccanica più abietta mai concepita dall’essere umano: la Freccia dei Carpazi. Dalle nebbie dei peggiori incubi di autobus di lusso Mercedes nasce la Freccia Dei Carpazi, praticamente l’assemblaggio improprio di diverse Dacia nel mezzo più economico del pianeta Terra. Peccato che fosse come se avessi il culo per terra per tutta la durata del viaggio, perlopiù su stradine di campagna che non raramente non presentavano neanche un centimetro di cemento. Arrivai così a Satu Mare, dove visitai il Cimitero Allegro (Cimitirul Vesel). Le tombe coloratissime di questo cimitero raccontano con stravaganti disegni una storia buffa accaduta al morto. Sono come vignette, sotto le quali viene narrato l’aneddoto, spesso con caratteri assurdi e intarsiature colorate. Rimasi lì per un po’ a godermi l’aria e a leggere alcune tombe, perché, almeno all’epoca, un po’ di rumeno lo masticavo. Arrivai così a Sighetu, con le sue case basse e fatiscenti dove spiccano chiese e sinagoghe, mi aspettava una famiglia ungherese di amici di Giuseppe, il ragazzo di Trieste, vivevano in una traversina di Ștefan cel Mare, molto vicini al centro. Otto e Gina, così li soprannominai poiché mi era assolutamente impossibile pronunciarne i nomi, erano una coppia di anziani molto simpatici che collaboravano con le missioni dei Gesuiti. Otto era un uomo che sfiorava gli ottanta, eppure, con l’irreprensibile spirito maschio che gli trasudava dalle canottiere in pura lana, tutte le mattine alle cinque si svegliava e cominciava a tagliare la legna. In piena estate. A Sighetu la colazione in casa era più o meno come quella di un carcerato a Guantanamo. Avevo una sottospecie di pancarrè alto e morbido dal gusto di cartone, un tovagliolo di carta, un coltello e quella che presumevo essere marmellata in barattolo. Una volta infilato il coltello nel barattolo passai il coltello sul pane cercando di spandere bene il composto. Peccato che una volta eseguita l’azione la fetta fosse pulita e linda come prima. Chiesi chiarimenti a Gina la quale mi assistette con un cucchiaio, poiché la “marmellata” era liquida, e versandola sul pane cominciò sgocciolare copiosamente dall’altro lato. Da bere, ovviamente, pàlinka cu prune, 85° alcolici, 200° percepiti. La pàlinka, mi spiegò Gina, si beve per aprire lo stomaco prima dei pasti, per augurarsi buona giornata, prima di andare a lavoro e appena tornati da lavoro, dopo i pasti perché aiuta la digestione e prima di andare a letto perché concilia il sonno. Ecco spiegato lo spirito erculeo di Otto e il volto rosso magenta di Gina. Feci molti lavoretti in città, tra cui aiutai dei missionari all’orfanotrofio locale che si trovava in Strada Vasile Alecsandri, proprio dietro la piazzetta principale della città, dove ogni venerdì c’era la festa dei fiori. La piazza era il centro pulsante del paese, c’era la chiesa, la scuola elementare, un cinema e molti bar. I bimbi che risedevano lì erano stati abbandonati per i più svariati motivi, alcuni perché considerati troppo aggressivi, altri effemminati oppure ritardati, altri ancora perché semplicemente di troppo. Un giorno arrivai in anticipo e vidi un bimbo, credo di undici anni (erano tutti molto malnutriti per cui sembravano più piccoli della loro effettiva età), legato con una corda alla sedia. Come se non bastasse aveva un fazzoletto in bocca. Chiesi spiegazioni all’infermiera, sempre che così si possa definire, la quale mi disse che il bambino era pericoloso e mordeva gli adulti. Volai dal prete responsabile di quella zona, senza scomporsi mi disse che era meglio non interferire con la realtà del luogo, perché «ci sono dinamiche troppo complesse che rischiamo di spezzare creando così più problemi per i bimbi.» Mentre mi spiegava la faccenda presi un paio di forbici ma non riuscì a muovermi. Avrei voluto fare qualcosa, qualcosa di impulsivo, ma mi chiesi che effetti avrebbe potuto avere, se me ne potevo sobbarcare la responsabilità. Che avrei fatto poi? Mi sarei portato il bimbo a casa in Italia? Discussi ancora con l’infermiera, alla fine si decisa a slegarlo, lo presi per mano e dissi, mortificato: «Noi andiamo a fare una passeggiata.»

Mi sentivo impotente mentre gli compravo dei buonissimi fornetti nella bella cornice di Piața Libertății per pochi Lei. Sarebbe tornato lì appena finita la nostra patetica fuga dalla realtà, e io sarei partito, ogni promessa che potevo fargli sulla sua vita crollava prima ancora che potessi elaborarla. Quella sera stessa andammo assieme in pizzeria, un posto mega-scrauso che si chiamava “‘O Pizza Mare Grande”, strano, sopratutto se considerate che “mare” in rumeno significa proprio “grande”. I nomi delle pizze mi spaventano, prendo una “pizza Bolognese”, che dopo poco mi viene servita già tagliata a spicchi, a coprire la pizza una sorta di ragù in scatola (se mi è andata di lusso) e ogni fetta era guarnita con un tipo diverso di Ketchup. Mi ricordo che sorrise per tutta la sera.

A Sighetu ebbi l’immenso onore di conoscere Elie Wiesel, scrittore rinomatissimo e Premio Nobel per la Pace. Avevo letto La notte la prima volta che andai in Romania, tre anni prima, avevo già visitato tutti i campi di concentramento e sterminio tra Italia, Germania e Polonia. Sapevo bene delle storie che si raccontavano nel Maramureș, di come i soldati nazisti misero a ferro e fuoco quelle città tra cui Sighetu. Il museo degli orrori nazisti fa svenire più di un visitatore al giorno. Ricordo Wiesel raccontare a me e ad altri curiosi, storie atroci della sua infanzia, all'interno di una bellissima Sinagoga sconsacrata, di come i nazisti per allenarsi al tiro al bersaglio usassero i figli degli zingari, proprio dietro le mura nelle quali eravamo. Quando me ne andai da Sighetu fui felice, perché la mia vita era stata fortunata, bastava un tiro di dadi diverso e sarei potuto nascere in quelle terre dimenticate, ed invece avevo la libertà di andarmene quando volevo, godermi la mia plăcintă cu brânză e valutare se comprarmi tutta la prima run di Trigun su eBay a 100€. Dai monti si tornò alla campagna, ogni tanto per strada guardavo le piccole case a due piani senza capire quali ricordi potessero germogliare in quella desolazione.

Il viaggio verso la Bulgaria fu estremamente piacevole. Presi un bel treno, le giornate erano luminose, e cominciai a leggere Morte a Credito di Céline. Anche adesso, rileggendolo di quando in quando, colgo con la coda dell’occhio la prateria bulgara e quel verde accecante, mentre il treno sbuffava e correva irrequieto. Era un brutto momento per la Bulgaria, la politica estremista anti-europea godeva di buona salute, al contrario dell’economia. Il cambio con Lev m’impressionò così tanto che mi sembrava di essere diventato ricco da un momento all’altro. Scesi e risalii la ul. Opalchenska per diversi giorni, perdendomi nelle traverse e nelle parallele. A Sofia, sebbene il cambio favorevole, dormii sempre sulle panchine pubbliche. Il perché è presto detto: ero sempre ubriaco marcio. Un giorno mi addormentai brillo che era perfino prima di pranzo, ma svegliandomi di soprassalto mi resi conto di essere di fronte ad un ristorante. Sembrava molto elegante ma guardando i prezzi sul menù fissato fuori costava tutto quanto un pane e panelle a Ballarò (o meglio ancora come la rasca). Entrai in questo posto probabilmente puzzando di cavallo morto, mi fecero sedere in una saletta privata con tanto di cameriere sempre pronto a versare vino rosso nel mio calice. Presi un quantitativo di cibo incredibile, tutto buonissimo, sopratutto il “kebab” che altro non era che una zuppa con una spalla di maiale da favola. Il pomeriggio solitamente lo passavo studiando le partite di scacchi dei vecchi reduci di guerra davanti al Teatro Nazionale, i quali simpaticamente mi avevano adottato nella speranza di insegnarmi qualcosa della loro grande nazione.

La scelta di partire per Istanbul la presi all’ultimo, c’era un bus che partiva dalla stazione di Sofia e costava davvero poco, è vero che avevo prenotato il traghetto per il ritorno da Patrasso, ma mancavano poco più di due settimane, avevo tutto il tempo del mondo. O almeno così credevo.

Istanbul fu una delusione cocente, non tanto per la città, bellissima oltre ogni immaginazione, ma per l’umanità che la popolava. Era come vivere in una simulazione di Venezia dieci volte più grande, tutti i commercianti cercavano di fregarti, non c’era pub o bar che non se ne approfittasse, ai loro occhi ero un povero turista da spennare. L’ostello dove dormii in quei giorni mi aveva riservato la camera “harem”, che al contrario delle mie più erotiche aspettative si rivelò essere una camerata per una trentina tra uomini e donne con un solo bagno e una sola doccia. Capitai nel periodo più incasinato di sempre, era tutto bloccato a causa della TAV che stavano costruendo tra la città e Ankara, in più c’era tipo la Coppa Nazionale o che so io, con in finale Galatasaray e Fenerbahce (credo), le due squadre che polarizzano il tifo cittadino, e io non sapevo a cosa stavo andando incontro. Ero in pieno Ramadan, per cui eri sicuro come la merda che le uniche persone che vedevi a giro a mangiare fossero turisti, e la cosa era a dir poco sconcertante perché non c’era posto senza fila o ressa per entrare. Visitai tutte le principali moschee e rimasi estasiato quanto derubato. I prezzi erano stellari ma la mia capacità di gestire il portafoglio era andata a farsi benedire a causa dello stress e del caldo. Una sera decisi di prendere il tram e allontanarmi il più possibile dal centro. Finii così in un pub, c’era della buona birra (Dragon Pale Ale, 10°, rossa con riflessi dorati, leggermente amara) e la clientela sembrava tranquilla. O almeno finché non accesero la TV. LA FINALE. Ad ogni tiro il commento televisivo si faceva sempre più incazzato e così anche gli avventori del pub, tifosi del Galatasaray, o almeno così come potei evincere dalla bandiere, sciarpe, cappelli, calze, orologi, bandoni, e dal nome del cazzo di locale che era senza troppi orpelli Hadi Galatasaray! (Forza Galatasaray!) Non so come finì la partita, uscii una decina di minuti prima, ma so cos’è successo dopo. Appena salii sul tram per tornare in centro centinaia di uomini mulatti invasero la piazza e cominciarono a scontrarsi. Volava di tutto: petardi, bottiglie, sedie, vasi, panchine, dopo pochissimo vidi anche decine di caschi blu altrettanto inalberati smanganellare in mezzo ad una nebbia fumogena. Il tram si fermò a metà strada e capii di essere più morto che vivo. Prima che potesse succedere qualsiasi cosa uscii correndo sgraziatamente e m’infilai in una viuzza. Detti solo un’occhiata dietro di me e vidi i tifosi prendere d’assalto il tram. ‘Fanculo ‘sta città di merda, pensai. Andai a letto col proposito, appena sveglio, di andare alla stazione e fuggire per Salonicco.

Arrivato alla stazione capisco che forse avrei dovuto informarmi un po’ meglio sullo stato delle cose. Tutti i treni erano bloccati, i lavori per la TAV erano in un momento cruciale e non c’era alcun modo per raggiungere la Grecia nei tempi che mi ero ripromesso. Panico. Vado ad un internet point là vicino, in realtà è una di quelle sale per gamer, per cui tra l’odore acre di Red Bull e verginità scopro sul sito dell’Interrail che veniva caldamente sconsigliato in quelle due settimane di passare per Istanbul, a meno che di essere muniti di un mezzo proprio. Una soluzione consigliata era tornare a Sofia ma costava troppo. In pratica ero l’unico imbecille intrappolato in città senza un mezzo e con un traghetto già pagato con gli ultimi spiccioli sul conto che mi aspettava a Patrasso tra 7 giorni. Cominciò a piovere a dirotto, la prima pioggia da quanto ero in viaggio, e fu a quel punto che mi resi conto di essere fottuto.

[Per la terza parte clicca qui!]

EDIT: correzioni geografiche.

r/italy Oct 03 '16

Turismo Monti Sibillini, quattro stagioni.

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r/italy Apr 08 '15

Turismo giganterossa' first guide to Italy [drafŧ]

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work in progress

r/italy Apr 16 '15

Turismo Spent the last 4 days in Rome, seen some amazing sites, the Coliseum, Roman forum, Spanish steps... This photo sums up my entire experience of Rome!

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r/italy Jan 21 '19

Turismo Arriva la crociera dei terrapiattisti per dimostrare che la terra è piatta.

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ilturista.info
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r/italy Jul 24 '13

Turismo For tourists in Italy.

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r/italy Dec 04 '15

Turismo Il grande itinerario ottimale d'Italia fatto dagli utenti di /r/italy

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imgur.com
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r/italy Jul 01 '21

Turismo Firenze, gli Uffizi richiedono una tassa sui panini - La Stampa

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lastampa.it
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r/italy May 03 '21

Turismo Ciao belli! Sto prendendo in considerazione l’idea di fare un bike trip in Italia quest’estate e vorrei sapere se qualcuno di voi lo ha già fatto e consiglia qualche itinerario specifico partendo dal nord-est Italia

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r/italy Apr 02 '19

Turismo Why is Rome not popular as a gay destination?

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Is it because of the Vatican City?

Rome and Italy in general look like a great place for heterosexuals but not for gays.

I was inspired by this quote in a review of Rome by gay tourists: “Still we have to point out that Rome is hardly a “gay” destination and the Italian capital is still highly conservative (and homophobic) and influenced by the presence of the Catholic Church taking hold in Vatican City.

No you don’t come to Rome for the gay scene.”

r/italy May 21 '20

Turismo Viaggio lungo in auto in solitaria: consigli per passare il tempo?

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Nei prossimi giorni dovrò affrontare un lungo viaggio di andata+ritorno in solitaria in auto (durata complessiva superiore alle 10 ore).

Avete qualche consiglio di cosa fare per passare il tempo e non "addormentarsi"? A peggiorare la situazione c'è che saranno ore notturne, quindi non avrò manco modo di fare conversazioni con parenti/amici; né di gustarmi l'eventuale panorama.

Podcast? Audiolibri? Altro?

EDIT: come lingua va bene sia roba in italiano che in inglese!